giovedì 26 marzo 2015

Chi lascia la strada vecchia per la nuova....


Vi è mai successo di dover modificare la strada che fate per andare al lavoro? Magari a causa di “lavori in corso” che hanno modificato la viabilità e che non si sa per quanto dureranno? Oppure perché avete cambiato  lavoro e quindi ora la strada da fare è diversa da quella che avete fatto per anni praticamente senza nemmeno rifletterci su…la vostra mente la seguiva ormai da sola in automatico, tant’è che spesse volte vi siete ritrovati in ufficio chiedendovi “ma come cavolo ci sono arrivato qua???ho pensato a tutt’altro per tutta la strada!!oddio chissà come ho guidato!!” J

Quando dovete modificare il percorso per prima cosa pensate “quale sarà il modo migliore e più veloce e sicuro per giungere a destinazione trovando una via alternativa? Quale quello che mi farà risparmiare benzina o autostrada?”, ci ragionate un po’ su, controllate google maps, chiedete ad amici e colleghi, infine decidete qual è la migliore e poi la provate.

Ed eccovi pronti il primo giorno del nuovo lavoro, sveglia presto, tailleur nuovo fiammante cartina(o navigatore) alla mano e super concentrati! Non volete certo perdervi o arrivare in ritardo giusto?

Inizialmente dovrete essere molto concentrati… niente telefonate alla guida, occhio ai cartelli e hai  passaggi pedonali e poi man mano che passano i giorni sempre meno, finché dopo circa una ventina di giorni anche questa strada sarà diventata automatica e non dovrete più pensarci mentre la percorrete!

 Ma ecco che proprio adesso succede una cosa che non avevate previsto…una bella mattina dopo circa un mese che avete cambiato la vostra strada…a quel semaforo lì…invece che girare a destra girate a… sinistra! Avete ripreso la vecchia strada! E ve ne accorgete solo dopo qualche minuto, lo avete fatto praticamente in automatico senza accorgervene!!Ma cosa è successo???

Dovete sapere che (secondo gli esperti) il cervello impiega circa tre settimane per acquisire una nuova abitudine, interiorizzarla e renderla automatica. Quando sentiamo che abbiamo acquisito padronanza ci rilassiamo e invece è proprio in quel momento che dobbiamo intensificare la nostra attenzione sulla nuova abitudine perché è in quel momento che la nostra mente inconscia fa risalire in superficie la vecchia abitudine.

E’ per questo motivo che quando decidete di migliorare le vostre abitudini alimentari, ad esempio di mangiare più lentamente, o di andare a camminare di passo per un’ora tre volte a settimana o di bere una tisana e mangiare un dolcissimo mandarino dopo cena davanti alla tv invece del solito gelato confezionato, ecco che dovete mantenere altissima la concentrazione proprio quando vi sembra di avere già acquisito la nuova abitudine.

A quel punto tirate fuori nuovamente mappe, cartine e navigatore e ri-focalizzatevi sulla nuova strada che avete scelto! Il giorno dopo non sbaglierete!

Un caro saluto e al prossimo articolo!

 

 

 

venerdì 6 marzo 2015

Occhio alle spie!


Perché così tante persone con approcci sbagliati al cibo? Ci sono sempre stati e ora si vedono di più o si tratta di una novità dei tempi moderni? Ciò che è certo è che la stragrande maggioranza delle persone ha un peso nel quale non si riconosce. E questo succede semplicemente perché ognuno di noi mangia più di quanto necessario. Oggi volevo parlarvi della  metafora che usa Allen Carr nel suo libro “è facile smettere di mangiare se sai come farlo”. Carr paragona il corpo umano ad un automobile. Quando l’ho letto qualche anno fa mi ha colpito questo accostamento per la sua immediatezza e chiarezza (con i limiti che può avere , ovviamente, paragonare il nostro meraviglioso e complicato corpo a una macchina!).

L’automobile, dice Carr, ha un suo peso ben definito, sempre lo stesso, non cambia nel tempo. Ciò che fa variare il peso dell’automobile è solamente il carburante che introduciamo nel mezzo per dargli la possibilità di muoversi. Il carburante gli serve non solo per muoversi ma anche per, girare, frenare, accendere il riscaldamento, o l’aria condizionata, ecc.. Ogni volta che l’auto farà il pieno di carburante ovviamente il suo peso aumenterà. Ma quando avrà terminato il carburante l’auto tornerà al peso iniziale.

Come avrete già intuito quindi, l’auto è il nostro corpo, che deve inizialmente trovare il proprio GIUSTO PESO, il peso a cui ci sentiamo bene, leggeri e in grado di fare qualunque movimento senza sforzo, il peso che ci fa sentire attraenti e che ci permette di fare con piacere tutte le cose che nella nostra vita vogliamo fare. Poi c’è il carburante che rappresenta  il nostro nutrimento. Innanzitutto dobbiamo scegliere quello migliore (proprio come faremmo per la nostra auto!!), con i giusti additivi. E poi dobbiamo INTRODURNE LA GIUSTA QUANTITA’! Quella quantità che dovrà poi essere utilizzato(bruciato) per fare le cose che dobbiamo fare in quella giornata o in quel pomeriggio o in quella mattina.

Ma come fare a capire quando è il  momento di introdurre del “carburante” e poi, mentre facciamo il pieno (quindi mentre mangiamo), capire quando il serbatoio è pieno??? Pensate un po’ anche il nostro corpo ha due belle spie che lampeggiano proprio come quelle che lampeggiano sul vostro cruscotto!! Queste spie si chiamano “senso di fame” e “senso di sazietà”. Due spie diverse che dobbiamo assolutamente imparare a riconoscere per non restare “a secco” nei momenti in cui abbiamo bisogno di carburante o, al contrario, per non appesantire il nostro meraviglioso “veicolo” facendo in modo di rendere difficili e faticose le attività che dobbiamo fare durante il giorno!

E voi? Sapete riconoscere le vostre “spie luminose” del senso di fame e senso di sazietà?

Un buon week end a tutti voi e al prossimo post!